Volontariato

Ho conosciuto Maria Auremir Medeiros

Se questo articolo ti è piaciuto, condividilo!Ci sono giorni che ti rimangono nel cuore e che non possono essere dimenticati. Per me uno di quei giorni è stato il 27 maggio 2008, il giorno in […]
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Ci sono giorni che ti rimangono nel cuore e che non possono essere dimenticati. Per me uno di quei giorni è stato il 27 maggio 2008, il giorno in cui ho conosciuto Maria Auremir Medeiros, direttrice dell’Escola Irmã Giuliana Galli di Fortaleza.

Bruno, il presidente dell’associazione, ed io sapevamo che sarebbe venuta in Italia a maggio e avevamo già previsto un viaggio a Cesano Maderno presso l’associazione Escola Galli per incontrarla, non volevamo assolutamente perdere l’occasione di conoscerla.

La visita di Auremir a Padova l’ho ideata, l’ho voluta, l’ho proposta e ho contribuito ad organizzarla. Doveva essere una sorpresa per Bruno ma, quando Auremir alla fine di marzo mi mandò un messaggio e-mail dicendomi che sarebbe venuta volentieri a trovarci, erano talmente grandi l’emozione e la gioia che ho resistito solo qualche giorno prima di dargli la splendida notizia. Meglio così, non sarei stato certamente in grado di organizzare tutto da solo, il tempo libero a disposizione è sempre così poco!

La mia attesa di conoscere Auremir era veramente tanta. Nei due anni di vita dell’associazione ho avuto modo di seguire la sua opera, leggere le sue lettere e le sue testimonianze, conoscere e apprezzare la grandezza della sua persona, la sua statura morale e la sua grande fede in Dio. La mia ammirazione nei suoi confronti, pur senza averla mai conosciuta prima, era già altissima.

Ho pensato di organizzare un vero e proprio evento per accogliere degnamente una simile ospite e, soprattutto, per poter condividere con più persone possibile la sua importantissima visita. Così ho lanciato l’idea a Bruno, ho studiato il programma e ho intitolato l’evento “Una Serata Speciale” assolutamente fiducioso nel suo positivo esito. Insieme abbiamo chiesto a Padre Paolo Formenton, vice parroco del Gesù Buon Pastore, la disponibilità della parrocchia, dove abbiamo già tenuto altri importanti eventi fra cui la presentazione del libro “Urla nel silenzio”. Ottenuta la concessione della sala annessa al bar, dotata di quanto necessario, abbiamo predisposto il tutto grazie alla preziosa collaborazione della cara ed efficiente Marilena.

Fin dal giorno in cui Auremir ha messo piede in Italia il mio pensiero, durante la giornata, andava spesso all’imminente incontro. Come sarà dal vivo? Come mi sentirò al cospetto di una persona per me così importante? Sarò in grado di trasmetterle tutta la mia eccitazione e la mia felicità per il nostro incontro? Che cosa dovrei chiederle? Come dovrò comportarmi? Questi e mille altri interrogativi assillavano spesso la mia mente nei giorni immediatamente precedenti l’evento.

In quel periodo ho tenuto i contatti con Angela e Mimmo, due grandi persone che hanno seguito l’opera di Suor Giuliana Galli fin dagli inizi nel lontano 1994. Conoscevano già Suor Giuliana poiché era una degli insegnanti della loro figlia. Quando nacque l’idea della scuola nella Favela Garibaldi, la coppia partecipò attivamente sia dall’Italia, sia direttamente in Brasile dove si sono recati spesso. Entrambi avrebbero accompagnato Auremir a Padova con la loro auto.

Finalmente il grande giorno è arrivato! Martedì mattina Angela, Mimmo ed Auremir arrivano a Padova e vengono accolti da Bruno e Flavia (mia suocera) e accompagnati a visitare la Basilica di Sant’Antonio da Padova. Poi via a pranzo a casa di Bruno e Daniela. Io purtroppo devo lavorare e non posso liberarmi prima delle 16 e mezza. Inutile dire quanta fosse la mia trepidazione nel sapere che fossero già a Padova! Qualche telefonata durante la giornata mi aggiorna sulla situazione: sono arrivati, siamo al Santo, stiamo pranzando, ecc.

Approfitto di 5 minuti di tempo libero per rileggere velocemente la presentazione che avevo già preparato per la serata, apporto qualche piccola modifica e rifletto sul programma dell’evento ma senza trovare alcun correttivo degno di nota. Finché non arriva il momento di prendere l’autobus per rientrare a casa. Devo rinfrescarmi (fa veramente caldo oggi e c’è un’umidità pazzesca), cambiarmi, dare un bacione a mia moglie e al mio bimbo, salutare mia suocera di passaggio a casa nostra, prelevare i miei due computer portatili, ricordarmi tutti i cavi di collegamento audio-video, il disco portatile con tutti i documenti per la serata, la maglietta e la camicia di ricambio. Tutto in poco più di mezz’ora.

Arrivo accaldato ed affannato a casa di Bruno, sono le 18 passate da un pezzo, l’emozione è enorme, sono sudato, mi tremano le gambe. Salgo le scale e vengo accolto da una moltitudine di persone distribuita nell’ampio soggiorno: sono gli amici e sostenitori di Udine e Treviso che sono venuti a salutare Auremir! Alcuni parlano fra loro, altri guardano il nuovo DVD promozionale dell’Escola Galliii alla televisione, altri fanno uno spuntino. Saluto Bruno, Daniela, Samia e il piccolo Andrè che sta combattendo contro un videogioco davanti al computer nel ripostiglio.

Il mio sguardo spazia subito alla ricerca di Auremir, ma in un primo momento non riesco ad individuarla. Poi la vedo: è piccola, minuta, letteralmente annegata nel gruppo di persone, la vedo solo di spalle e la riconosco dai corti capelli ricci e corvini. Vorrei presentarmi subito ma sta parlando con altre persone, la mia educazione mi impone di aspettare il momento giusto senza interromperla. Che sofferenza! Ne approfitto per accendere il mio notebook quindi torno in soggiorno.

Dal gruppo si stacca Angela che viene a presentarsi. All’apparenza lievemente austera, mi trasmette un amichevole senso di cordialità e piacevolezza. Mi presenta Mimmo che, come intuendo la mia brama, mi racconta subito diversi particolari della loro associazione, della scuola e di Auremir, oltre ad alcuni brevi aneddoti. Mi fa vedere anche un interessante volume denominato “I miracoli della speranza …continuano” che raccoglie le numerose testimonianze di Suor Giuliana Galli e Auremir: ne prelevo subito una copia e la metto al sicuro, non si sa mai.

Finalmente Auremir si libera e Bruno me la presenta. Le stringo la mano ma subito istintivamente mi abbasso a baciarla. Il cuore mi batte nel petto, sono emozionatissimo, la prima cosa che riesco a dirle è: «Quanto ho atteso questo momento!». Lei sorride e mi abbraccia. Ma non ho tempo per troppi convenevoli. Mancano solo poco più di due ore all’inizio della “serata speciale” e devo definire al più presto il programma della serata con Auremir e Angela.

Mentre discuto con loro ogni tanto devo alzarmi e andare a controllare il computer: sto facendo un copia al volo del DVD con il nuovo video dell’Escola Galli per essere in grado di proiettare qualche scena durante la serata. Poco dopo le 19 iniziamo a cenare e mi sembra un po’ strano ritrovarmi a tavola in mezzo ad Auremir e Angela, un vero e proprio onore! Sono sempre più emozionato, ma il tempo stringe ed affrontiamo subito gli argomenti da proporre più tardi.

Auremir comincia a raccontare: mi spiega come si svolge la vita nella favela e nella scuola, i problemi, le preoccupazioni, ma anche le grandi gioie e le immense soddisfazioni. Qualche breve storiella, qualche importante esperienza, qualche risposta alle mie desiderose domande. E qui accade qualcosa di straordinario e mai provato prima: mi scopro perso nella sua voce e nelle sue parole, pronunciate in un buon italiano, condite da una amabile inflessione portoghese, con quella cadenza tipica dei brasiliani. Ma soprattutto intrise di fede in Dio e d’amore per il prossimo. Non solo i bambini, ma tutto il prossimo.

Sono talmente rapito che quasi non tocco cibo nonostante abbia una fame da lupo perché a pranzo mangio sempre troppo poco (ah, la linea!). Ma devo impegnare al massimo il pochissimo tempo che ho a disposizione per conoscere Auremir, porle i miei molteplici interrogativi, ascoltarla e annotare gli spunti necessari per poter porre poi le giuste domande una volta davanti al pubblico. Dopo qualche domanda passiamo inconsapevolmente a darci del tu e la cosa sembra del tutto naturale.

Angela mi assiste e mi dà qualche preziosa dritta. Ha assistito a tutti gli eventi cui è stata chiamata a presenziare Auremir nei giorni scorsi e ormai conosce a memoria le principali domande poste dalla gente alla direttrice della scuola. Nonostante ciò, guardandomi dentro al cuore, riesco a trovare alcune domande originali e inaspettatamente profonde. Mi sento già in sintonia con Auremir, è una sensazione stranissima, mi sembra di conoscerla da tempo.

Mentre parliamo, Diego, il fotografo “ufficiale” dell’associazione, scatta qualche foto. Sono ancora perso nell’ascoltare le parole di Auremir quando mi accorgo che sono già le 20 passate! Devo assolutamente scappare e raggiungere la parrocchia del Gesù Buon Pastore dove Padre Paolo e Marilena mi aspettano da qualche minuto per allestire il palco e i vari collegamenti audio-video. Cambio al volo la maglietta, metto la camicia, stacco il computer e parto di gran carriera.

All’arrivo in parrocchia prendo subito una (giusta) ramanzina da Padre Paolo e Marilena, sono in colpevole ritardo! Ma mi riscatto subito, in 5 minuti netti riesco ad accendere il computer, collegare l’audio e sistemare il proiettore video. Mancano pochi minuti alle 21 e la gente comincia ad arrivare alla spicciolata. Dovrei essere nervoso, invece mi sento stranamente calmo e sereno, non riesco a spiegarmene il motivo.

Arrivano anche Angela, Mimmo e Auremir che vengono subito accolti e salutati dagli astanti. In un attimo in cui Auremir rimane sola, mi avvicino per scambiare due parole prima di iniziare. Resto un po’ sorpreso quando mi confida di essere emozionata e agitata, credevo che dovessi essere io nelle sue condizioni e non lei, abituata da tempo a parlare davanti al pubblico, lei che ha parlato addirittura all’assemblea dell’ONU dei popoli! Cerco allora di tranquillizzarla dicendole che lì siamo fra amici e che andrà tutto bene, lei mi abbraccia e restiamo così per qualche secondo.

Finalmente si inizia. Sul tavolo, oltre a me ed Auremir, prendono posto anche Angela e Bruno. Prendo subito la parola dando il benvenuto ai presenti e introducendo la serata. Poi la breve presentazione sui risultati raggiunti in questi due anni di vita dell’Associazione Andrea Pescia. Dopo la presentazione, un breve discorso di Padre Paolo fa da preludio all’entrata in scena di Auremir che inizia subito parlando di come si formano le favelas e delle condizioni di vita di coloro che vi abitano. Come sottofondo alle sue parole avvio la proiezione di immagini dell’Escola Galli e dei suoi stupendi bambini.

Subito in sala scende un rispettoso silenzio, condito da un’evidente partecipazione e commozione dei presenti. Poco dopo vedo tutta la prima fila in preda alle lacrime e capisco che le sensazioni che provo io stando al fianco di Auremir sono proprie anche degli altri. Sfoggio le mie domande, alcune prese dai pochi appunti scritti a casa di Bruno, altre mi vengono in mente al momento. Ma le domande che vorrei farle sono più di un migliaio, ci vorrebbero ore, se non giorni, per farle tutte!

Mentre lei parla provo nuovamente la netta sensazione di “rapimento”, mi sento avvolto dalla sua voce, è una sensazione bellissima. Quando poi racconta della parabola della canna di bambù, la mia commozione diventa quasi inarrestabile, ma devo resistere, altrimenti la serata non potrebbe continuare. La visione di alcuni passaggi del nuovo video istituzionale dell’Escola Galli mi causa altre ondate di commozione mettendo a dura prova la mia “performance”.

Angela si dimostra un’ottima spalla di Auremir, l’aiuta nell’esposizione, la guida negli argomenti e la sostiene in maniera determinante pur mantenendo ammirevolmente una posizione di secondo piano.

L’intera serata, due ore o poco più, trascorrono così, quasi volano fra emozioni, turbamenti e una profonda commozione. Quando sono da poco passate le 23 devo purtroppo dichiarare conclusa la serata, ma prima dobbiamo sfoderare la sorpresa che ho preparato appositamente per Auremir: la consegna di una splendida targa ricordo a nome dell’associazione come ringraziamento per la visita e la bellissima serata. Quando Auremir riceve la targa dalle mani di Bruno si commuove moltissimo, quindi, inaspettatamente, riprende il microfono e chiede scusa, in veste di cittadina brasiliana, per l’assassinio di Andrea Pescia! Bruno, molto commosso, abbraccia Auremir con molto calore. Questo episodio finale dà ancor di più l’idea di quanto straordinaria, generosa e piena d’amore sia Auremir.

Fra i saluti finali cerco con le parole di comunicarle tutta la mia gioia e la mia soddisfazione per la sua visita, per la serata e per le bellissime parole e le fortissime emozioni che ci ha saputo regalare, ma le mie parole non riescono a rendere l’idea. Altri abbracci suggellano la splendida serata e sento già sopraggiungere la tristezza per l’imminente addio: chissà quando potrò rivederla, riascoltarla e, soprattutto, starle a fianco come stasera.

Vedere Auremir letteralmente avvolta dall’abbraccio e dall’affetto di numerosi partecipanti desiderosi di vederla da vicino, conoscerla, salutarla e ringraziarla mi fa definitivamente capire che la persona che oggi ho avuto al mio fianco è veramente una persona speciale, come poche al mondo. Una persona che ha scelto di dedicare la propria vita a coloro che soffrono con una naturalezza, un’umiltà e un’abnegazione tali da suscitare sentimenti di profonda stima e riconoscenza. Una persona da ammirare e rispettare senza riserva alcuna.

Sento che la decisione di invitarla a Padova e condividere così la sua testimonianza con oltre 70 persone è stata la cosa giusta: mi congratulo intimamente con me stesso, la fatica di organizzare il tutto è stata ampiamente ripagata!

L’addio ad Auremir e Angela è piuttosto doloroso, realizzo che si conclude un momento magico che resterà a lungo indelebile nella memoria, una vera e propria “serata speciale”.

Mi ritornano in mente le parole di Suor Giuliana «venite e vedete, perché una cosa è sentire e un’altra è vedere con i vostri occhi» e cresce prepotente in me il desiderio di andare e vedere…

 

Ettore Guarnaccia

Membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione Andrea Pescia – Per i Bimbi del Brasile ONLUS

www.associazioneandreapescia.org


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