Censorship, World Wide Web

CETA: nuovo acronimo, nuovo attentato alla libertà di espressione sul Web

Se questo articolo ti è piaciuto, condividilo!A pochissimi giorni dalla sonora bocciatura del trattato ACTA da parte del pur impotente Parlamento Europeo ecco profilarsi all’orizzonte una nuova minaccia per la libertà di espressione sul Web. […]
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A pochissimi giorni dalla sonora bocciatura del trattato ACTA da parte del pur impotente Parlamento Europeo ecco profilarsi all’orizzonte una nuova minaccia per la libertà di espressione sul Web.

Con oltre il 70% dei voti contrari, il parlamento si è espresso contro l’ACTA fornendo il quinto parere negativo dopo i precedenti quattro formulati dalla Commissione Commercio Internazionale, dalla Commissione Giuridica, dalla Commissione Sviluppo e dalla Commissione Libertà Civili. Sembra pertanto che al momento il famigerato trattato non verrà tradotto in legge per i 27 stati membri dell’Unione Europea. Per il momento…

Mentre l’ACTA si trova in cattive acque, ecco affacciarsi l’ennesimo sostituto in qualità di attentatore della libertà di espressione sul Web, il CETA, il Canada – EU Trade Agreement. L’altrettanto famigerata Commissione Europea, una banda di tecnocrati non eletti al soldo dei poteri finanziari e delle multinazionali, sta infatti avviando l’ennesimo tentativo di minare la libertà di espressione con la solita vecchia scusa di difendere il copyright che, lo ricordo per l’ennesima volta, non appartiene agli artisti bensì alle multinazionali dell’entertainment.

In altre parole, nel CETA verrebbero implementate le regole già proposte dal trattato anti-contraffazione ACTA. L’intero capitolo dedicato alla protezione della proprietà intellettuale, infatti, prenderebbe in prestito le misure di ACTA per un clamoroso ritorno sulle scene internazionali. Almeno stando ad un pacchetto di documenti (cliccare per scaricarlo) risalente al febbraio 2012.

La strategia della Commissione Europea consisterebbe nel far passare l’approvazione del CETA, rendendo di fatto inutile l’iter di introduzione del cugino più anziano. La Quadrature du Net ha subito battezzato il CETA come lo zombie ACTA ed ha tempestivamente intrapreso una campagna di lotta anti-CETA affinché anche questo ennesimo acronimo venga cancellato dal Web.

Coloro che ancora non credono all’esistenza di un deliberato disegno di introduzione della più spietata censura ai danni del Web, dei suoi utenti, degli importantissimi contenuti e, soprattutto, della libertà di espressione, hanno una ragione in più per cambiare idea: SOPA, PIPA, Fava, CISPA, ACTA e ora CETA. Da sempre i mercenari della Commissione Europea agiscono in difesa degli interessi del potere e non dei cittadini dell’UE come molti ancora credono. Questo temibile organo, così come la BCE, è un ente totalmente privato e al di sopra di qualsiasi delibera dei parlamenti nazionali ed europeo. I numerosi tentativi di aggirare quel poco di democrazia che ancora resiste ne sono l’inconfutabile prova.

 

Ettore Guarnaccia

 

 

 


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4 Comments

  1. Acta: il ritorno? Falso allarme
    …il numero uno del Partito Pirata, Rick Falkvinge, si affretta a raffreddare gli animi e dal suo blog fa sapere che i campanelli d’allarme sulla vicenda CETA sono prematuri. Fa infatti notare che questo accordo è stato redatto lo scorso febbraio, quando la bocciatura dell’ACTA non era ancora nell’aria. Anzi, secondo Falkvinge i molti punti di contatto che si possono rilevare tra i due accordi, sono comprensibili proprio se guardati dal punto di vista opposto: nel febbraio 2012 l’ACTA era dato per certo, come qualcosa di ormai assodato. La bocciatura non poteva essere prevista. L’ACTA era dunque considerato la base per il CETA.

  2. ACTA, ritorno scongiurato?
    Nel trattato commerciale con il Canada non verranno incluse le misure per la tutela della proprietà intellettuale su Internet. Un portavoce europeo smentisce la riproposizione di ACTA nel nuovo CETA, emerso online in una versione vetusta
    http://punto-informatico.it/3560648/PI/Brevi/acta-ritorno-scongiurato.aspx

  3. Dopo ACTA arriva CETA, ma per la Commissione Europea non c’è nulla di cui preoccuparsi
    http://www.geekissimo.com/2012/07/13/dopo-acta-ceta-commissione-europea-nulla-preoccuparsi/
    Ah, ma se ci rassicura la Commissione Europea, allora non c’è nulla da temere…

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