Evoluzione

Keshe: i generatori, il quarto stato della materia e il percorso di pace

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Mentre il percorso di pace tracciato dalla Keshe Foundation prosegue verso le celebrazioni previste per il 21 marzo e il 21 aprile, l’ingegnere nucleare iraniano Mehran Tavakoli Keshe fornisce ulteriori notizie sulla consegna dei generatori domestici, parla del quarto stato della materia ed esorta tutti noi ad impegnarci nel percorso tracciato verso la pace.

 

La consegna dei generatori

A fronte delle rimostranze di diversi utenti sul forum della Keshe Foundation, il 26 febbraio scorso l’ing. Keshe ha rilasciato una dichiarazione sulle cause del forte ritardo nella consegna dei generatori di corrente elettrica ad uso domestico. Va precisato, per dovere di cronaca, che sono circa 150 i generatori Keshe finora ordinati al prezzo complessivo di 5.000 euro più imprecisate spese di trasporto, tasse e oneri doganali, più 100 euro l’anno di manutenzione e concessione d’uso e un anticipo di 500 euro all’ordinazione.

Leggendo il contratto d’acquisto dei generatori domestici colpisce l’inserimento di clausole quantomeno inusuali che obbligano l’acquirente a non trasferire il generatore ad altro indirizzo civico rispetto a quello dichiarato e a non vendere il surplus di energia prodotta a comunità, all’ente fornitore di origine (ad esempio, l’ENEL, n.d.a.) o ad altra entità, pena l’annullamento del contratto stipulato e l’obbligo di restituzione del generatore (senza citare alcun tipo di rimborso pecuniario, n.d.a.). L’eventuale vendita di energia a terze parti va preventivamente inoltre autorizzata dalla fondazione e, in tale eventualità, il 50% dei proventi derivanti da tale vendita andranno versati alla Keshe Foundation che dichiara di volerli destinare ad attività nel campo della salute e dell’educazione nel paese in cui opera il generatore.

La consegna dei generatori, originariamente prevista per entro la fine del 2012, secondo la dichiarazione di Keshe non è ancora avvenuta per due principali motivi:

  • Le restrizioni subìte dalla fondazione nella fornitura della precedente serie di generatori, per il funzionamento dei quali era necessario utilizzare materiale nucleare;
  • Un malfunzionamento del meccanismo di tenuta del vuoto dei generatori di nuova produzione, rilevato in fase di test finale e che ha richiesto il ridisegno delle guarnizioni e l’approvvigionamento di nuovi materiali.

I generatori originali prodotti a partire dal 2011, infatti, sono stati oggetto di confisca e distruzione ordinate da funzionari ed enti governativi del Belgio. Ciò ha costretto la fondazione a disegnare un nuovo tipo di reattore basato sulla tecnologia al plasma, definito da Keshe “reattore di settima generazione”, che è stato messo in funzione alla fine di settembre 2012 e per il quale era stata prevista la produzione in serie entro l’inizio del 2013. I test finali hanno purtroppo evidenziato problemi nel meccanismo di tenuta del vuoto e la fondazione ha impiegato più tempo del previsto per risolvere il malfunzionamento. Dopo il ridisegno delle guarnizioni si è anche verificato un ritardo nella consegna di alcune componenti dai fornitori dei nuovi sistemi di tenuta, di cui è prevista la ricezione entro la seconda settimana di marzo 2013.

Qualora venisse rispettata la nuova data di consegna dei materiali attesi, dopo ulteriori 15-30 giorni di collaudo, quindi verso metà aprile, la fondazione dovrebbe essere in grado di avviare le prime consegne. Keshe si è detto ottimista sull’esito delle operazioni entro la nuova scadenza dichiarata, ma ha concesso la possibilità agli ordinanti di annullare l’ordine e ottenere la restituzione dell’anticipo versato entro 30 giorni dalla data di recesso.

Invito eventuali ordinanti del generatore domestico Keshe a fornire qualsiasi notizia o aggiornamento su eventuali sviluppi della situazione nel corso delle prossime settimane lasciando un commento a questo articolo oppure contattandomi direttamente utilizzando il modulo di contatto di questo sito.

 

Il quarto stato della materia

In un post del 14 febbraio sul forum ufficiale della fondazione, Keshe racconta che prima di tre anni fa non si conosceva l’esistenza del quarto stato della materia, da egli denominato GANS, ovvero gas in nano struttura. A suo dire, il GANS è lo stato in cui campi MAGRAVS e gas, a temperatura e pressione ambiente, diventano e appaiono fisicamente come materia solida. Inoltre Keshe sostiene che il GANS sia il più potente superconduttore a temperatura ambiente che l’uomo abbia mai potuto immaginare!

Secondo Keshe, il quarto stato della materia non fu mai considerato da enti scientifici del mondo prima del 2009, quando egli stesso ne produsse alcune quantità e consegnò alcuni campioni solidi alla Ghent University (Universiteit Gent, UGent) in Belgio affinché ne fosse verificata l’effettiva scoperta. Purtroppo il risultato non fu quello atteso, poiché Keshe fu escluso dall’università e gli scienziati della Ghent furono minacciati e obbligati a non collaborare ulteriormente con lui. Keshe cita quindi il paradosso rappresentato da uno scienziato nucleare iraniano, formato da università del Regno Unito sugli elementi pesanti, che scopre il quarto stato della materia: un problema non da poco per i media occidentali, per i quali gli scienziati iraniani non possono essere accreditati di alcunché, in quanto ciò non coincide con l’immagine che i media stessi hanno costruito per loro (in effetti i media non hanno mai parlato della Fondazione Keshe e della tecnologia MAGRAVS, continuando ancora oggi a mantenere il più assoluto silenzio sull’intera vicenda, n.d.a.).

Keshe fornisce poi un semplice esempio di una materia al quarto stato: l’organismo umano, costituito da aminoacidi HCNO (idrogeno, carbonio, azoto e ossigeno, ovvero gli elementi che rappresentano il 96% del corpo umano), ovvero una composizione di quattro gas allo stato solido a temperatura e pressione ambiente. Egli afferma di aver compreso il processo di trasformazione dei gas in materia nello stesso identico modo in cui il pianeta Terra genera la vita (ne ho parlato nell’articolo “Keshe: l’ultimatum ai governi e la creazione universale”, n.d.a.).

Secondo l’ingegnere iraniano, quindi, è possibile rendere solido qualsiasi gas e, una volta posto nel quarto stato, questo agirà come il miglior superconduttore conosciuto dall’uomo, ovvero ciò che consentirà in futuro la produzione dei primi supercomputer in grado di agire come il cervello umano!

La Keshe Foundation promette di fornire presto campioni di GANS a tutte le università del mondo che li richiederanno per l’effettuazione di test e verifiche, così come alcuni campioni sono già stati consegnati alle delegazioni scientifiche intervenute presso il centro della fondazione a dicembre 2012.

Per maggiori informazioni sui GANS e il quarto stato della materia, Keshe invita a leggere il suo libro “The Structure of the Light” disponibile in vendita sul sito della Keshe Foundation.

Invito chiunque desideri portare il proprio contributo scientifico in merito alle dichiarazioni di Mehran Tavakoli Keshe sulla scoperta del quarto stato della materia e sulle caratteristiche e proprietà dei GANS a lasciare un commento a questo articolo oppure a contattarmi direttamente utilizzando il modulo di contatto di questo sito.

 

La condivisione della conoscenza

Keshe cita poi un aneddoto sulla conoscenza, affermando che essa è come il cibo: così come è importante variare l’alimentazione ed assumere tutti i tipi di alimenti, allo stesso modo è indispensabile accedere a tutte le forme di conoscenza per rendere completa l’intelligenza umana. A suo dire, gli scienziati devono essere universali e mettersi al servizio dell’umanità intera, come hanno fatto gli scienziati iraniani che hanno fornito aiuto agli Stati Uniti per agevolarli nello sfruttamento della tecnologia al plasma per esigenze energetiche e hanno offerto supporto scientifico al Giappone in seguito al disastro nucleare di Fukushima.

Keshe ritiene che l’esperienza maturata soprattutto da Iran, Stati Uniti e Russia dovrebbe servire ad aiutare tutte le altre nazioni del pianeta e che la tecnologia nucleare non deve essere un’esclusività di poche nazioni. Egli esorta a dialogare e lavorare di comune accordo, lasciando quel falso senso di insensata esclusività nelle mani delle poche nazioni che l’hanno usata per uccidere altri uomini in passato.

Come già avvenuto in passato, egli afferma anche di aver consegnato la conoscenza detenuta dalla sua fondazione all’Iran, secondo i media il più grande nemico degli Stati Uniti, e di aver fatto lo stesso con russi, cinesi e africani, senza chiedere alcun ritorno materiale perché è nel diritto di ogni uomo riceverla ed utilizzarla. Se il governo iraniano non ha mai ostacolato Keshe nell’opera di diffusione della tecnologia MAGRAVS, perché alcune nazioni lo fanno spinte da occulte finalità? A suo parere, il percorso di pace da egli tracciato ci libererà dall’avida miopia di questi leader senza cervello.

Per approfondire come questo possa avvenire, invito a guardare il video (in lingua inglese) della recentissima intervista realizzata da Alfred Lambremont Webre di Exopolitics a Mehran Tavakoli Keshe e intitolata “How World Peace can be a byproduct of Keshe Technology“.

 

Il percorso di pace

Eravamo quindi rimasti al lancio delle iniziative di pace avvenuto alla fine di gennaio e da me citate nell’articolo “Keshe: le iniziative di pace e il libro della vita“, ovvero:

  • un trattato di pace mondiale da sottoscrivere alla presenza di un testimone per affermare il proprio ripudio a qualsiasi forma di aggressione o di guerra;
  • la scadenza del 21 marzo 2013 entro la quale tutti i leader del mondo sono invitati a sottoscrivere il trattato di pace mondiale in una forma di conferenza mondiale di pace;
  • la scadenza del 21 aprile 2013 entro la quale, in assenza di firma da parte dei propri leader di stato, tutti i cittadini del mondo sono invitati a sottoscrivere il trattato in qualità di uomini liberi.

Keshe ha invitato eventuali volontari a consegnare il trattato di pace presso le ambasciate del proprio paese, per posta o con consegna a mano, esprimendo particolare urgenza per gli stati europei, sudamericani e mediorientali, insieme a Giappone, Cina e Australia. Egli invita anche gli uomini ad abbandonare critiche e conflitti fra nazioni, e a darsi da fare nel supportare i governi e i propri leader affinché comprendano l’importanza di questo trattato di pace e capiscano che la volontà della fondazione Keshe è quella di aiutare l’umanità senza ostacolare in alcun modo l’operato dei governi. Infine, Keshe ribadisce l’intenzione, più volte espressa, di portare il mondo alla pace attraverso l’evoluzione tecnologica (intenzione sulla cui riuscita ripongo ben poche speranze, come ho espresso nell’articolo “Prima di progredire tecnologicamente, dobbiamo evolverci come esseri umani”, n.d.a.).

In un messaggio del 27 febbraio, Keshe ha ribadito l’invito a consegnare il trattato di pace a famigliari, vicini, città, paesi e leader dei governi, certo che il percorso di pace non fallirà nell’intento e che, in realtà, esso ha già dato i suoi frutti. Poi ha comunicato la necessità di individuare cinque nazioni nei cinque continenti presso cui allestire la celebrazione del trattato di pace di domenica 21 aprile 2013 e ha suggerito di utilizzare luoghi di culto per la firma del trattato, ad esempio chiese, moschee, sinagoghe e templi, ma anche stadi, parchi e case private.

A tal proposito egli ha riportato la seguente frase:

as this has been the promises of the our beloved Christ,
that when the lamb and wolf will sleep in the same nest

attribuendola erroneamente a Gesù, forse confondendosi con la frase:

Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi” (Luca 10,1-9)

mentre in realtà sembra fare riferimento alla seguente profezia di Isaia (Is 11,6-7):

6. Il lupo dimorerà insieme con l’agnello,
la pantera si sdraierà accanto al capretto;
il vitello e il leoncello pascoleranno insieme
e un fanciullo li guiderà.
7. La vacca e l’orsa pascoleranno insieme;
si sdraieranno insieme i loro piccoli.
Il leone si ciberà di paglia, come il bue.

In ogni caso, Keshe ha sollecitato la collaborazione di tutti per la riuscita della celebrazione: se i leader mondiali non firmeranno il trattato di pace entro il 21 marzo, allora sarà la popolazione del pianeta, firmando il trattato, a far cambiare idea ai propri leader. Il fallimento, secondo Keshe, non è contemplato. Poi ha annunciato che il trattato di pace mondiale ha già portato un grande cambiamento nei giorni scorsi e presto verrà annunciata una nuova fase nel percorso di pace, un’azione speciale che potrebbe addirittura mettere a rischio la fondazione, ma che varrà certamente la pena di intraprendere per giungere alla pace mondiale.

Molto presto la fondazione rilascerà badge e volantini da diffondere a tutti con il proprio logo e le seguenti diciture:

Mi impegno per la pace del mondo in azioni e parole. Io ho firmato il trattato di pace mondiale e tu?

In aggiunta, Keshe ha annunciato per la prossima settimana (11 marzo) il rilascio di una lettera aperta in merito alle cause della guerra e al bisogno di pace, nella quale spiegherà la posizione ufficiale della Keshe Foundation e il perché questa voglia il cambiamento proposto.

Lunedì 4 marzo Keshe ha annunciato l’avvenuta consegna del trattato di pace mondiale sulla scrivania del presidente Barack Obama, attraverso il medesimo canale utilizzato per il trasferimento della tecnologia MAGRAVS agli Stati Uniti. Secondo le fonti dell’ingegnere iraniano, sembra addirittura che il trattato sia lì sulla scrivania dell’uomo più potente del mondo da almeno tre settimane.

Keshe, infine, ha lanciato il seguente annuncio al presidente Obama:

Obama, il mondo attende la sua chiamata. Uomo di pace o di guerra? Dichiari la sua posizione al mondo intero. La coscienza di massa sostituirle azioni di presidenti e sovrani deboli, come abbiamo visto nelle rivoluzioni colorate degli ultimi anni. Coloro che decidono sono quelli che fanno la differenza, pertanto aspettiamo la sua dichiarazione. La ricezione della tecnologia comporta la responsabilità di instaurare la pace mondiale. Ci comunichi le sue intenzioni o l’avvenuta firma attraverso i media o gli stessi canali utilizzati per il trasferimento della tecnologia Keshe. Con il più profondo amore e rispetto per lei e la sua nazione.

 

Il cambiamento siamo noi

Personalmente temo che la figura controversa di Obama, uomo certamente più di guerra che di pace, a dispetto dell’avventata consegna del Premio Nobel per la Pace, non sia la più indicata per supportare la condivisibile propaganda a favore della pace mondiale. Un uomo che rappresenta il vertice di operazioni criminali su scala planetaria: diverse guerre in atto, ripetute violazioni dei diritti umani, bombardamenti su popolazioni inermi e innocenti, migliaia di morti sulla coscienza, supporto militare a nazioni guerrafondaie e totalitarie, geoingegneria clandestina e irrorazioni chimiche nell’atmosfera per modificare arbitrariamente il clima e avvelenare la popolazione, disseminazione di migliaia di testate nucleari sul pianeta in palese violazione del Trattato di Non Proliferazione, organizzazione e copertura sistematica di operazioni psicologiche di massa perpetrate con massacri di ogni sorta, nonché disposizioni sanitarie criminali volte al controllo totale dell’individuo.

Un uomo che ha autorizzato investimenti per oltre 600 miliardi di dollari in un solo anno per armamenti e spese militari, quando con meno di un decimo di quei soldi sarebbe possibile risolvere per sempre i problemi alimentari, sanitari ed educativi dell’intero pianeta.

Per quanto possa essere ritenuta encomiabile l’ostinazione di Mehran Tavakoli Keshe nel sollecitare proprio quest’uomo a prendere una posizione formale a favore della pace, credo che essa sia del tutto mal riposta. Ma su una cosa ha certamente ragione: bisogna smettere di parlare a vanvera e darsi da fare in prima persona per ottenere finalmente la pace che tutti noi vogliamo. Un cambiamento di questa portata non va desiderato, ma interpretato. Ognuno di noi deve fare la sua parte per essere un tassello del cambiamento, ora più che mai, perché il tempo a nostra disposizione si sta esaurendo e non va sprecato.

Non stiamo lì a chiederci cosa va fatto: ascoltiamo il nostro cuore con attenzione ed umiltà, sarà lui stesso a guidarci sulla giusta strada. A noi non resta che imboccarla e percorrerla con responsabilità, altruismo e amore.

Buon viaggio!

 

Ettore Guarnaccia

 


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5 Comments

  1. alberto

    A me sto GANS, così a intuito e senza fondamenti scientifici, sembra l’m.state, ormus o pietra filosofale che dir si voglia… ci sono esperimenti passati in cui degli ormus a cui venivano applicati dei campi magnetici o elettrici (non ricordo bene) facevano succedere cose parecchio interessanti alla materia.
    E non mi stupirei che keshe abbia capito o applicato tecnologie attuali a teorie un po’ meno attuali, per far venire fuori un bel generatore di energia pulita.

    Non ho invece capito la cosa del trattato di pace, io ora lo firmo poi che ci faccio? a chi lo devo dare per far capire, in maniera ufficiale, che io ho aderito?

    PS: va bene poi le date sono sempre gli stessi numeri, 11 (l’11 sta ovunque ultimamente) e i giorni di equinozi e solstizi. Non per essere fissati ma è veramente una cosa spiazzante questa.

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  1. Keshe: le iniziative di pace e il libro della vita | Hearthaware

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