La manifestazione a carattere nazionale di oggi 9 dicembre 2013 non è semplicemente la protesta dei “Forconi”, né è mai stata denominata “Movimento dei Forconi” o altro, bensì semplicemente “9 dicembre 2013 – L’Italia si ferma!” e di forconi non v’è mai stata traccia. L’evento è stato organizzato in tutta Italia in forma di rivoluzione civile e costituzionale del popolo, per la riaffermazione dei principi sanciti dalla carta costituzionale ed è nato come risultato del movimento spontaneo del popolo italiano, senza alcuna simbologia né patrocinio di tipo politico o associativo di sorta, senza bandiere ad eccezione del tricolore italiano, senza alcuna finalità violenta né discriminatoria, con un preciso codice etico e una struttura dinamica di coordinamento. Gli obiettivi dichiarati sono la fine dell’occupazione politica e dell’oppressione del nostro paese, la denuncia del ruolo criminale di finanza, partiti e media, nonché il ripristino della sovranità politica, popolare e monetaria del popolo.
Ecco alcuni slogan presi dai volantini distribuiti in tutta Italia:
“I veri italiani, i disoccupati, i precari, i pensionati, i lavoratori di ogni settore, gli studenti, le madri, i padri, si fermano, per cacciare i criminali che stanno al potere, per riprendersi la sovranità popolare sancita dalla Costituzione Italiana, contro la globalizzazione che ha sterminato il loro lavoro e i sacrifici di una vita, contro l’Euro e questo modello di Europa, per riappropriarsi della Democrazia, per difendere la loro dignità e il futuro dei propri figli!”
“Ci stanno portando alla fame, stanno distruggendo l’identità di un Paese, stanno annientando l’avvenire di intere generazioni”.
“Tutti uniti, senza bandiere di partito o di associazioni di categoria o sindacati, veri colpevoli del disastro italiano. Artigiani, commercianti, agricoltori, trasportatori, dipendenti, disoccupati, pensionati, studenti e cittadini, UNITI per dire BASTA AL DISASTRO. Fermiamo questi parassiti, non perdiamo questa occasione, lamentarsi non serve più, ora occorre agire”.
“Per il rispetto della Costituzione, contro un governo di nominati e per difendere la nostra dignità”.
A quanto pare non si fa alcun riferimento ai forconi…
L’unica strada è la verità
Personalmente non approvo la forma di protesta di piazza, poiché a forte rischio di infiltrazioni da parte dei servizi segreti deviati, sotto varie forme: teppismo, danneggiamento, attacchi alle forze dell’ordine, ecc. (stile “black bloc”, per intenderci). Nonché facilmente preda della strumentalizzazione dei media, com’è puntualmente avvenuto. Sperare che, grazie alla mobilitazione di massa, i leader politici e di governo, mossi da pietà e compassione, scelgano di abbandonare le loro pratiche su commissione e passare finalmente dalla parte del popolo, cioè il 99,9% che non rappresentano, è pura utopia ed illusione. Se la storia insegnasse veramente qualcosa, pensiamo per un attimo a cosa hanno portato eventi come il G8 di Genova, la rivoluzione viola, piuttosto che le catene umane intorno al Parlamento o i girotondi. A nulla, purtroppo, se non a pestaggi ed omicidi gratuiti, o a giustificare l’introduzione di leggi e misure ancora più restrittive ed oppressive.
La via giusta, a mio modesto parere, è la verità. Una verità che provenga dalla consapevolezza, dalla coscienza, dal sentimento di unità, da parole di verità pronunciate senza paura, dall’abbandono di qualsiasi pratica di interesse personale a scapito del bene comune, dalla denuncia di qualsiasi pratica contraria all’interesse dell’umanità o del pianeta. Una verità fatta di meteorologi, piloti e controllori di volo che smascherano finalmente la geoingegneria criminale clandestina (scie chimiche,nanotecnologie militari e HAARP), di economisti e ministri che svelano la truffa dell’Euro e dell’Europa, di capi di stato e papi che ammettono la pedofilia istituzionale, di persone comuni che denunciano la corruzione dilagante, di generali e capi di stato maggiore che ammettono le guerre pianificate a tavolino, di ministri e primari che prendano le distanze dalla sanità deviata e dagli alimenti geneticamente modificati, tutti nell’interesse dell’intera popolazione mondiale e del nostro pianeta.
L’unico, vero ed efficace cambiamento può infatti provenire solo da un cambiamento, profondo e sincero, di sé stessi. Cambiare sé stessi, interiormente e spiritualmente, per cambiare il mondo intero. Ognuno di noi ha il potenziale per cambiare gli altri intorno a sé senza forzature ma con il proprio esempio, non con parole né con voti, preferenze o altro. La politica è uno dei tanti dogmi che stanno crollando, lentamente ma inesorabilmente, come la religione, lo sport o i media ufficiali. Il processo di abbandono del concetto di politica, inteso come delega della propria responsabilità individuale verso il bene comune, è inarrestabile, nonostante vi sia ancora qualcuno disposto a pagare di tasca propria pur di votare qualche fantoccio alle primarie politiche di partiti ipersovvenzionati da finanziamenti (più o meno leciti) e rimborsi elettorali.
La criminale opera di disinformazione e manipolazione dei media mainstream
A proposito di media ufficiali, questo evento consente comunque di smascherare per l’ennesima volta la criminale opera di disinformazione e strumentalizzazione dei media mainstream, che fino a ieri sera hanno accuratamente e colpevolmente ignorato la preparazione di questo evento pacifico e su scala nazionale, nonostante numerosi siti web e volantini l’avessero preannunciato da settimane, per poi esordire stamane (quando era ormai palese che l’evento avrebbe avuto una rilevanza innegabile) con l’appellativo unanime di “Forconi” e con le pochissime foto di pseudo scontri che sono riusciti a raccattare in giro. Perché i giornalisti moderni non sanno più come trattare un argomento se non hanno a disposizione un’etichetta (concetto che ho già trattato), seppur inventata, per contrassegnarlo. Non senza un certo fastidio, poiché l’imprevisto successo dell’evento popolare va ad intaccare la prevista opera di incensazione della scontata e pianificata vittoria del neo segretario Renzi alle primarie del PD.
Ancora una volta, consultando le prime pagine online delle prime 15 testate giornalistiche nazionali, è possibile notare come i titoli, le foto e le notizie in merito siano state dettate da un’unica fonte, palesemente deviata e manipolata. Su 15 testate, ben 14 titolano sulla rivolta dei “Forconi”, mentre una sola (Il Tirreno) parla di “Camionisti”. Ben 11 testate su 15 pubblicano in prima pagina foto di scontri con le forze dell’ordine, riferendo di assalti, bombe carta, molotov, tafferugli e ferimenti, mentre le restanti relegano (per il momento) la notizia in posizioni con scarso risalto. Niente di corrispondente con la realtà, fatta di numerosissimi cortei e manifestazioni pacifiche in tutte le città d’Italia, senza violazioni della legge, senza blocchi se non rallentamenti perfettamente legali. Allego una serie di immagini delle principali testate giornalistiche online per dare l’idea dell’opera di coercizione mentale puntualmente ed unanimemente intrapresa dai media ufficiali, pagati e sovvenzionati con finanziamenti statali, quindi con soldi dei cittadini. Il messaggio che i media hanno passato è quello di un manipolo di scalmanati, teppisti e facinorosi, non di persone normalissime, famiglie, lavoratori, pensionati e giovani studenti com’è invece avvenuto.
Eppure l’evento odierno pare funzionare e non mancano episodi che danno speranza, come quello avvenuto stamane a Torino, in cui i poliziotti chiamati a mantenere l’ordine (sebbene non ve ne fosse la necessità) si sono tolti il casco come forma di partecipazione alla protesta dei cittadini[1], mentre la gente in coro li osannava dicendo che anche loro erano nelle loro stesse condizioni di vessazione al grido di “siete come noi!”. I feedback che stanno popolando sempre più il web su siti, blog e pagine Facebook, che stanno seguendo l’evento in diretta, parlano di forze dell’ordine mescolate alla gente comune, di poliziotti che banchettano allegramente con i cittadini in un clima surreale di fratellanza e partecipazione, o che affrontano manifestazioni e rallentamenti con benevolenza e tolleranza cui non siamo abituati.
Invece testate online e telegiornali (e i giornali domattina) non fanno che parlare di violenze e scontri, con l’unico obiettivo di delegittimare la manifestazione della gente comune, riportando gli inutili moniti del ministro dell’interno a rispettare la legge. Tutti i cortei, seguiti in diretta in tutta Italia dal comitato di coordinamento nazionale dell’evento e da altri siti web di controinformazione, con grande profusione di reperti fotografici e filmati inviati in tempo reale, sono risultati assolutamente pacifici, ben controllati e coordinati, al fine di evitare qualsiasi degenerazione o strumentalizzazione. Il risultato, finora, è certamente encomiabile, nonostante gli inevitabili disagi per la circolazione.
Se siete stanchi di sorbirvi le menzogne, le deviazioni, le manipolazioni e le violenze quotidianamente allestite da giornali e media, scegliete di ingoiare finalmente la pillola rossa seguendo le dirette coordinate dell’evento sul canale YouTube di Losai.eu oppure su Twitter con gli hashtag #9dicembre, #9dicembre2013 e #forconi.
Non so cosa porterà un evento di questa portata, se avrà un risultato apprezzabile o se finirà come tutti gli eventi analoghi del passato, ma una certezza è rappresentata dalla criminale e ignobile opera di disinformazione perpetrata dai media ufficiali ai danni dei cittadini italiani. Un’opera che contribuirà alla progressiva ed inarrestabile distruzione dell’informazione ufficiale, che da sempre copre ed elogia le nefandezze di politici e istituzioni governative, ormai prossimi all’inevitabile crollo finale.
Ettore Guarnaccia
I titoli delle principali testate giornalistiche online:
[1] Edit del 10.12.2013 – Mentre i giornali e telegiornali dell’informazione ufficiale hanno voluto subito precisare che il gesto dei poliziotti di togliersi i caschi era previsto dai protocolli, ecco che vengono per l’ennesima volta smascherati dai poliziotti stessi che, attraverso il loro sindacato SIULP, rilasciano un comunicato di differente avviso. Il comunicato, per voce del segretario generale Felice Romano, afferma che il gesto era un “segno di manifesta solidarietà e totale condivisione delle ragioni a base della protesta odierna di tutti i cittadini che hanno voluto gridare basta allo sfruttamento e al soffocamento dei lavoratori e delle famiglie italiane” e lancia un preciso monito alla politica e ai palazzi del governo: “Questa volta nessuno riuscirà a separare il “Paese” sano costituito dai lavoratori, dalle famiglie e dai servitori dello Stato, come accaduto negli anni di piombo. Che il governo ne tragga le dovute e necessarie conseguenze“. Un altro pilastro sta per crollare…