Evoluzione, Volontariato

Scendi in strada: una proposta per risolvere il debito di riconoscenza

Se hai trovato utile questo articolo, condividilo sui tuoi profili social!Quella che segue è una proposta che avevo indirizzato tempo fa ad una ristretta cerchia di amici, parenti e conoscenti, e che non ritenevo opportuno […]
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Quella che segue è una proposta che avevo indirizzato tempo fa ad una ristretta cerchia di amici, parenti e conoscenti, e che non ritenevo opportuno rendere pubblica prima di averne verificata l’accettabilità. Dopo aver ottenuto riscontri positivi, molti dei quali emozionanti, e aver appreso con estremo piacere che alcuni hanno già adottato questa proposta facendola propria, mi sono deciso a pubblicarla. Lo faccio anche a beneficio di chi usufruisce di volta in volta del mio supporto disinteressato attraverso questo blog, affinché abbia l’opportunità di risolvere la propria sensazione di “sentirsi in debito”. È mia intima speranza che questa proposta venga diffusa, sostenuta e messa in pratica, magari fino a divenire parte integrante del nostro modo di essere. Ringrazio il mio amico Antonio, che già l’adotta da tempo, per avermi ispirato e ringrazio in anticipo tutti coloro che sosterranno l’iniziativa.

 

Scendi in strada…

Caro amico, cara amica,

chiedo un po’ della tua attenzione per presentarti un’opportunità preziosa, un piccolo ma importante segnale che può realmente contribuire a cambiare la prospettiva generale sul nostro presente e sul futuro.

Negli ultimi tempi ho riflettuto a lungo sui possibili modi di dare un senso più elevato ai tanti piccoli servizi che spesso svolgo per parenti, amici, conoscenti e, tramite il mio sito, anche per molti sconosciuti. Parlo dei consigli e delle consulenze in tema di sicurezza, di elettronica e di informatica, degli interventi a fronte di emergenze tecniche o di qualsiasi altro tipo di richiesta, per i quali mi sono sempre reso disponibile a dare un aiuto incondizionato e a dedicare parte del mio già sovraccarico tempo con entusiasmo e senza mai chiedere nulla in cambio. A volte ho accettato di buon grado dei doni di riconoscenza, sebbene non fosse propriamente nella mia indole, per non offendere l’altrui bisogno di sdebitarsi.

Ho fatto ciò perché la mia esperienza di vita mi ha insegnato che l’atto del dare a qualcuno o del fare qualcosa per qualcuno rappresenta la più alta gratificazione interiore, una contropartita che non ha eguali. Sono certo che molti di voi, che so essere persone generose ed altruiste, hanno già capito cosa intendo. Sono convinto, infatti, che se abbiamo ricevuto in dono, o sviluppato, capacità, attitudini e conoscenze, la loro più alta sublimazione è metterle al servizio del prossimo.

Ecco, quindi, la mia proposta.

Se in futuro ti capiterà di aver bisogno di me, sappi che io sarò sempre a tua disposizione per fare ciò che è nelle mie capacità per soddisfare i tuoi bisogni, con entusiasmo e disponibilità immutati. D’ora in poi, però, potremo entrambi godere di una gratificazione maggiore, più elevata, più pervasiva e persistente. Ancor di più, potremo entrambi condividere questa gratificazione con una persona che ne ha reale bisogno.

Devi solo scendere in strada: non ti sarà difficile, purtroppo, incontrare qualcuno che soffre per scarsi mezzi di sussistenza o che ha realmente bisogno d’aiuto. Potrebbe essere un perfetto sconosciuto, oppure una persona che già conosci e del cui stato di necessità sei già al corrente. Pensa, quindi, a quanto saresti stato disponibile a dare come contropartita per il servizio ricevuto: un po’ del tuo tempo, un aiuto fattivo oppure una somma simbolica, ad esempio 10 euro. Deciderai tu, in completa libertà, autonomia e coscienza, se il servizio ricevuto ha un effettivo valore, che forma dovrà avere la contropartita e a quanto esso ammonti.

Concretizza quindi il tuo proposito o consegna quella somma con amore, compassione e riconoscenza alla persona che avrai prescelto. Fallo con rispetto e buonafede, senza pregiudizi né timori, tenendo presente che, in fondo in fondo, quella persona sei tu. Se te la senti, chiedile il suo nome, chiedile dei suoi problemi. Risolvi pure la sua probabile sorpresa spiegando che una persona, cui hai richiesto un favore, ti ha chiesto come contropartita questo gesto. Sia chiaro, non stai facendo una mera elemosina, bensì un’azione di valore molto più elevato per quella persona e, soprattutto, per te stesso. In fin dei conti, sarà sempre più agevole e gratificante di una qualsiasi coda alla cassa, di un acquisto sbagliato, di una complicata decisione o dei disagi (anche economici) che avresti dovuto affrontare altrimenti.

Infine, solo se te la senti, descrivi qui sotto, nei commenti all’articolo, il tuo gesto, il nome della persona (se gliel’hai chiesto), come ha reagito e, soprattutto, che sensazioni ti ha regalato questa esperienza. In realtà, non lo starai comunicando a me, ma a te stesso e a quella coscienza divina (o spirito, potere, intelligenza, come preferisci) che pervade ogni essere, che ci lega tutti e che regola la nostra esistenza. Queste importanti testimonianze rimarranno così a disposizione di tutti, per agire come esempio e spinta motivante.

Non occorre altro. Un sistema semplice in grado di apportare una gratificazione tangibile a chi ne ha più bisogno. Un sistema che non merita di essere raggirato. Un sistema che sarò ben felice di seguire e rispettare quando sarò io a chiederti un favore o un servizio a mia volta. Un sistema che magari adotterai anche tu e che potrebbe diventare una splendida prassi per tutti.

Come potrai intuire, questo è parte di un’opera di ben più vaste dimensioni, che si sta già concretizzando in mille altre forme e che sarà fondamentale e decisiva per l’evoluzione della coscienza globale che lega insieme l’umanità intera. Ebbene, tu, insieme a me, puoi rendertene protagonista. Sono certo che al momento giusto, saprai rispettare questo impegno che, bada bene, non hai preso con me, ma con te stesso nell’esatto momento in cui hai letto queste righe.

Un abbraccio.

 

Ettore Guarnaccia

 


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1 Commento

  1. Caro Ettore,
    non ci crederai ma quella foto sembra sia stata scattata a me, la mia mano e le sue, proprio quel giorno in cui mi trovai a consegnare di persona – su richiesta di un acquirente Canadese che aveva richiesto di poter effettuare un bonifico – l’importo di acquisto del mio libro ad una Romena con una piccola in braccio, che chiedeva aiuto davanti ad un supermercato.

    Mi fa rivivere l’emozione intensa di quel momento!
    Congratulazioni, auguri e un invito a tutti !
    A.

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