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Intervista di Alameda Project (parte 2): Conoscere per Educare

Se hai trovato utile questo articolo, condividilo sui tuoi profili social!Intervista realizzata da Enrico Matteazzi di Alameda Project e, in considerazione dei tanti temi trattati, suddivisa in tre parti distinte per consentirne una migliore fruizione […]
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Intervista realizzata da Enrico Matteazzi di Alameda Project e, in considerazione dei tanti temi trattati, suddivisa in tre parti distinte per consentirne una migliore fruizione agli utenti interessati. Di seguito la seconda parte dell’intervista che tratta l’importanza, per genitori e insegnanti, di conoscere a fondo i fenomeni, i meccanismi, le minacce e i rischi dell’esperienza digitale di bambini e adolescenti per essere in grado di trasmettere loro i giusti principi di responsabilità, attenzione, rispetto di sé stessi e degli altri, ma soprattutto di prevenzione. Ringrazio Enrico per avermi invitato all’intervista e per aver preso a cuore gli aspetti di rischio dell’esperienza digitale di bambini e adolescenti. Aspetto i vostri commenti qui, in calce all’articolo. Buona visione!

La copertina del libro Generazione Z

Il libro “Generazione Z” è acquistabile su Amazon (consegna in un solo giorno se si ha Prime) oppure direttamente su questo blog a prezzo agevolato utilizzando l’apposito modulo di richiesta all’autore.

Dopo aver affrontato le problematiche e analizzato i dati statistici che riguardano (lo ricordiamo) oltre 2000 studenti cosiddetti Nativi digitali, nel libro si forniscono alcune “best practice” che genitori e insegnanti possono adottare fin da subito onde evitare eventi spiacevoli legati non solo al cyberbullismo, ma anche alla cyber security e alla dipendenza da tecnologia che sfocia nell’auto-esclusione sociale.

Seconda parte dell’intervista di Alameda Project

L’opinione di Enrico Matteazzi

Ci vuole equilibrio.

Demonizzare la tecnologia e dire che è tutta colpa di Internet, o dei giovani, o dei videogame, ecc. non è la risposta. Bisogna sempre ricercare l’equilibrio nell’utilizzo dei mezzi di comunicazione di massa.

L’eleganza del riccio.

La Rete è un medium di tipo attivo che genera enormi possibilità interattive ma nasconde anche pericoli devastanti: un “Giano Due Facce” da cui va presa la giusta distanza: né troppo vicini, né troppo distanti. Un po’ come i due ricci che, con i loro aculei, devono imparare a riscaldarsi senza pungersi.

Sta a noi trovare l’equilibrio fra utilità e rischio; e per farlo, dobbiamo essere consapevoli di entrambe le dimensioni. Ecco perché io consiglio a genitori e insegnanti di informarsi bene. In fondo, una delle possibilità offerte dal Web è proprio l’accesso alla libera informazione, che speriamo rimanga tale per sempre.


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