Ulteriore analisi del fenomeno #ElsaGate con l’obiettivo di approfondirne origini e caratteristiche, e per capire chi è che muove i fili dietro le quinte e con quali motivazioni.
Dopo la pubblicazione del mio primo articolo sul tema, intitolato “ElsaGate: YouTube non è una babysitter affidabile” (ne consiglio la lettura prima di affrontare questo nuovo articolo), sono stato invitato a un intervento radiofonico su Radio Time come ospite all’interno della rubrica “Mystery Time” di Emanuele Fardella, blogger su “Oltre la Musica” e autore di libri su temi legati al lato occulto del mondo dell’intrattenimento. La domanda principale che mi è stata posta è “chi c’è dietro al fenomeno ElsaGate? Con quali motivazioni?” ed ecco, di seguito e in maggiore dettaglio, la mia risposta.
Già nel primo articolo avevo scritto che dietro al fenomeno non ci sono di certo semplici malintenzionati, bensì è evidente l’esistenza di una matrice unica che contempla meccanismi di automazione, una certa comunanza di contenuti prodotti e stili adottati, un uso sapiente di algoritmi e parole chiave, oltre a una rete di collegamento fra canali YouTube che permette di proporre in sequenza all’utente contenuti ubicati in diversi canali ma caratterizzati dalla stessa origine.
L’impressione che ho maturato, a fronte delle analisi da me svolte, è quella di vere e proprie organizzazioni criminali, strutturate e finanziate, che selezionano i meccanismi più efficaci per catturare l’attenzione dei più piccoli e per indurre in loro specifici traumi psicologici basati sulla dissonanza cognitiva e sull’esposizione a pratiche devianti per le quali non sono preparati.
Queste organizzazioni sono in grado di aggirare efficacemente i filtri preventivi di Google, usano spesso attori in carne e ossa (adulti, adolescenti e bambini) e, molto probabilmente, professionisti della grafica animata a basso costo (gli standard indirizzati ai bambini non sono particolarmente elevati). Inoltre traspare chiaramente sia una forte connotazione transumanista, sia la presenza di numerosi riferimenti al controllo mentale.
Seppure un po’ tardivamente, Google ha risposto disattivando la monetizzazione di questi contenuti su YouTube e chiudendo diversi canali per “ripetute o gravi violazioni delle norme di YouTube in materia di spam, pratiche ingannevoli e contenuti fuorvianti o di altre violazioni dei termini di servizio” oppure per “violazione delle norme della community di YouTube“, tuttavia la produzione e la pubblicazione dei video incriminati non si è minimamente arrestata. Questo potrebbe costituire una conferma in merito alla reale motivazione che ha dato origine del fenomeno: decaduto l’obiettivo finanziario, resta l’obiettivo di generare effetti psicofisici particolarmente negativi sugli spettatori dei contenuti, i bambini più piccoli.
ElsaGate è, in tutta evidenza, un sistema criminale, ben ingegnato e strutturato, di abuso infantile su scala planetaria.
Dall’analisi di un buon numero di questi canali, risulta che molti sono stati aperti diversi anni fa, con URL stranamente non legati ai contenuti pubblicati bensì spesso riferibili a persone fisiche o a tematiche di diversa natura. Emerge anche che molti di questi canali sono rimasti inattivi per lungo tempo (diversi anni) e poi riattivati con la pubblicazione di contenuti discutibili da qualche mese o settimana a questa parte e con titoli in diverse lingue (ne ho contate dieci diverse, fra le quali inglese, polacco, svedese, arabo, tedesco, finlandese e croato).
Ecco alcuni esempi:
Ali Selena3 il cui canale è denominato “TaylorLivesForever”
Super Grapefruit il cui canale è denominato “XxxDaniel0322”
Super Themis TV il cui canale è denominato “jcaz6996”
Super Tiki TV il cui canale è denominato “mychemcircus”
Boon Boon TV il cui canale è denominato “marceloarroz2”
Max Channel TV il cui canale è denominato “PopoloAlonsista”
Kids Smile il cui canale è denominato “Georgia523”
Questo mi induce a pensare al ricorso a una campagna di takeover, probabilmente con tecniche di social engineering tramite spambot o di brute force attack, per ottenere le credenziali d’accesso e prendere possesso di account YouTube altrui, inattivi o abbandonati, per riattivarli e riempirli di contenuti devianti. In questo modo i criminali ottengono due vantaggi: [1] la possibilità di caricare a tappeto gli stessi contenuti su più canali differenziando le lingue dei titoli e moltiplicando le probabilità di individuazione da parte dei piccoli utenti, e [2] la garanzia dell’anonimato, poiché la registrazione dei canali resta a nome dei proprietari originari, impedendo così di risalire ai reali autori dei video caricati. Un caso famoso è quello del canale di Leeroy Jenkins, personaggio del gioco World of Warcraft creato da Ben Schulz, violato nel 2015, quindi rinominato in “Nursery Rhimes Disney Cars” e riempito di video ElsaGate con Mickey Mouse, Elsa di Frozen e Lighting McQueen.
Molte prove di quanto affermo possono essere recuperate verificando intestazioni (spesso identiche), titoli, contenuti e informazioni dei tanti canali elencati in questo thread su Reddit: Definitive proof that most Elsagate Channels are run by the same company (w/ 100+ Channels List).
Non bastasse, il fenomeno ElsaGate ha generato un’ondata di emulazione da parte di diversi youtuber senza scrupoli alla ricerca di nuovi modi per aumentare le proprie visualizzazioni e guadagnare con la monetizzazione di YouTube.
Questi personaggi, molti dei quali appartenenti alla categoria dei “prankster” (ovvero troll dediti ai più stupidi e offensivi scherzi ripresi in video e riproposti su YouTube), hanno evidentemente scorto i vantaggi del fenomeno ElsaGate e hanno iniziato a ricaricare sul proprio canale i medesimi contenuti prelevati dai canali incriminati, oppure (come nel caso di Denis Cees utilizzando la piattaforma di animazione Roblox) hanno addirittura iniziato a pubblicarne di propri con il medesimo “stile”. La stupidità e l’arrivismo di questi personaggi non ha fatto che amplificare ulteriormente il fenomeno nel complesso.
Inoltre, l’analisi approfondita dei canali ElsaGate ha consentito di apprezzare il sapiente uso dei vari elementi che contraddistinguono i contenuti pubblicati, elementi che sono comuni alla stragrande maggioranza dei canali incriminati, a ulteriore conferma di una sola mano che muove i fili dietro le quinte. Questi elementi comprendono le parole chiave (buzzwords) utilizzate per ottenere la massima ricercabilità dei contenuti da parte dei bambini, sebbene molte composizioni non abbiano un senso compiuto, molto probabilmente perché le parole vengono combinate fra loro mediante algoritmi automatici. I commenti vengono anch’essi alimentati da algoritmi automatici per mantenere attiva la partecipazione ai canali e sfruttare la prioritizzazione che YouTube attua sui video più commentati, mentre è possibile riscontrare nel mucchio anche commenti perversi lasciati molto probabilmente da persone reali. Con buona probabilità vengono usati automatismi (bot) anche per analizzare la composizione dei video più popolari fra i piccoli utenti di YouTube, carpirne i segreti e combinare i dati per generare nuove narrazioni che i produttori (fra i quali ci sono russi, americani, arabi, vietnamiti e indiani) trasformano in brevi animazioni attraenti per i bambini di tutto il mondo. Infine colori e suoni, usati sia per attirare l’attenzione dei bambini con particolari schemi cromatici e sonori, sia molto probabilmente per innescare l’attivazione di schemi subliminali e effetti negativi sul sistema nervoso delle piccole menti (molti sottofondi sono striduli e fastidiosi).
Infine la dissonanza cognitiva che pervade questi video: personaggi, supereroi, idoli e modelli tipicamente positivi che si profondono in azioni fortemente negative e traumatizzanti in evidente antitesi con la loro natura. La forte contraddizione che ne deriva può determinare tensione, stress, disagio, turbamento ed emozioni negative, e l’intensità del disagio dipende dall’importanza che i bambini spettatori danno al personaggio che commette le azioni e agli elementi in contraddizione. Questo tipo di dissonanza viene tipicamente indotta per modificare la forma mentis del pubblico e, se somministrata a soggetti in età molto bassa, può generare schemi di pensiero molto pericolosi e difficili da individuare e sradicare.
Più si va a fondo del fenomeno ElsaGate, più si scorgono elementi preoccupanti, molti addirittura terrorizzanti, che non vanno assolutamente sottovalutati. Meglio tenere i bambini più piccoli al riparo da sorgenti online di contenuti non accuratamente verificati, ricorrendo a contenuti offline conosciuti e di provenienza certa. Se ciò non fosse possibile, consiglio di stare sempre a fianco dei bambini mentre interagiscono con YouTube e quando guardano i video, anche se apparentemente legittimi e innocui. Il mondo della Grande Rete è diventato il teatro di numerosi psicopatici e malintenzionati senza scrupoli, dediti a pratiche aberranti che sfruttano sia l’ingenuità dei più piccoli sia l’ignoranza e la buona fede dei genitori, per arricchirsi o, ancor peggio, per seguire agende oscure dagli effetti potenzialmente devastanti. Bisogna fare attenzione a tutto, anche a cose che fino a ieri potevano essere considerate sicure.
Ettore Guarnaccia