Con lo slogan “le galline del web possono finalmente volare!“, il professor Massimo Marchiori dell’Università di Padova ha presentato oggi il nuovo motore di ricerca “Volunia”, tutto made in Italy, anzi sviluppato a Padova, nella città di Sant’Antonio che, guarda caso, è famoso nel mondo come “il Santo che fa trovare le cose perdute”.
La presentazione, avvenuta anche in streaming a diffusione mondiale, è stata presieduta anche dal Magnifico Rettore dell’Università di Padova, Giuseppe Zaccaria, dal prorettore con delega per la Ricerca, Silverio Bolognani, nonché dal sindaco di Padova Flavio Zanonato e dal vicesindaco Ivo Rossi. Non senza problemi tecnici, ma la storia insegna che essi, in questi casi, possono anche essere beneauguranti.
Il tema delle galline liberate che ha guidato il progetto del professor Marchiori è efficace nel rappresentare le gabbie in cui gli utenti del web sono virtualmente rinchiusi quando utilizzano i motori di ricerca canonici, Google in primis. Chi conosce bene il web sa che è il motore di ricerca che decide, in base alle proprie logiche interne (che sarebbe meglio definire “algoritmi”) e, più a monte, da un certo numero di politiche commerciali, opportunistiche e (ahimè) di vera e propria censura.
Ma Massimo Marchiori non è nuovo a queste imprese dato che fu proprio lui, 15 anni fa, ad ideare l’algoritmo Hyper Search che sta alla base del motore interno di Google, tanto da essere insignito del premio TR100 riservato ai primi 100 giovani innovatori tecnologici del mondo. Oggi Marchiori è professore associato presso l’Università di Padova, ma lavora anche presso il MIT di Boston ed è anche autore dello standard P3P per la dichiarazione delle misure di privacy adottate nel trattamento delle informazioni personali degli utenti web.
Il motore che fa volare le galline
Parliamo di Volunia e della nuova prospettiva che introduce nel World Wide Web, un ambiente molto complesso che si è enormemente evoluto negli ultimi 15 anni, si è trasformato con l’avvento del Web 2.0 e ha cambiato la vita e le modalità di interazione degli utenti della grande rete, in particolare con la nascita dei social network. Come premesso, la navigazione spesso avviene partendo da un motore di ricerca, che spesso è Google, e altrettanto spesso avviene in base a delle scelte che solo in parte sono dell’utente. Volunia ha l’ambizione di lasciare la scelta all’utente e di basarla su fattori nettamente diversi, alzando la prospettiva di ricerca (il volo della gallina) e spostandosi decisamente sul lato “social” del web.
A prima vista Volunia è un motore di ricerca che non abbandona l’utente dopo aver fornito i risultati, ma lo segue grazie ad un’applicazione che resta sempre persistente e offre una serie di strumenti di tipo moderno, nettamente più vicini al Web 2.0 e alle logiche che stanno alla base dei social media. Da qui lo slogan ufficiale del motore di ricerca “Seek and Meet”, ricerca e incontra. Interessante la visualizzazione delle risorse dei siti ricercati con una rappresentazione grafica che ricorda vagamente il tormentone Farmville di Facebook e consente comunque di variarne il tema grafico a piacimento.
In definitiva, grazie alla barra delle funzionalità sociali, Volunia consente di fare delle scelte sulla base della frequentazione e dei gusti personali, unendo il mondo dell’informazione con il mondo delle persone reali che navigano fra i contenuti, influenzandone il gradimento ed essendo a propria volta influenzati grazie alle relazioni sociali. Non si sarà più indirizzati su un sito web solo perché il motore di ricerca lo propone fra i primi dieci, bensì perché molti miei amici lo visitano abitualmente o perché è più vicino alle mie preferenze e ai miei interessi quotidiani. Decisamente interessante, non c’è che dire!
Se le caratteristiche di scalabilità citate da Marchiori non costituiranno un problema, allora Volunia ha tutte le carte in regola per diventare un caso di risonanza mondiale in ambito web. A meno che Google non riesca a mettersi rapidamente al passo, forte della propria disponibilità economica. Sulla carta Volunia si differenzia dal colosso di Mountain View di almeno una spanna, poiché è l’unico finora in grado di cogliere le enormi potenzialità offerte dal Web 2.0, argomento in cui Google ha dimostrato di essere tuttora un po’ carente considerando il flop dei progetti di social media finora lanciati (Buzz e Google+).
Fa piacere, infine, incontrare un sempre più raro caso di ricerca strategica e di eccellenza che sia stata condotta e sviluppata in Italia, con risorse giovani nonostante l’alto rischio dovuto alla forte innovazione e alla necessità di salvaguardare al massimo la riservatezza del segreto industriale che ne rappresenta il cuore.
Non appena possibile pubblicherò un mio resoconto sull’esperienza di utilizzo di Volunia, poiché ho l’onore di essere fra gli utenti Power User invitati a testarne in anteprima le interessanti funzionalità.
Vi lascio con una breve presentazione video di Volunia pubblicata dal suo stesso creatore, il professor Marchiori:
Per finire, un grosso in bocca al lupo a questa splendida avventura che nasce da Padova!
Ettore Guarnaccia